201602.01
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Ue: Belgio, Francia e Olanda nel mirino sulle esenzioni portuali (fonte FiscoOggi.it)

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Tre le decisioni adottate dalla Commissione europea per violazione della normativa che disciplina gli aiuti di Stato.

SA.38393SA.38398 ed SA.25338, sono i numeri di classificazione delle tre decisioni adottate dalla Commissione europea a carico di Belgio, Francia e Olanda. Tre Stati che condividono la stessa materia oggetto dei rilievi mossi dalla Commissione europea anche se con profili diversi. A motivare l’intervento della Commissione europea sono le esenzioni dal versamento delle imposte societarie concesse ad alcuni porti.

Il Belgio e la tassazione agevolata
In Belgio i porti di navigazione marittima e continentale ovvero Anversa, Bruxelles, Charleroi, Ghent, Liegi, Namur, Ostenda e Zeebrugge, e i canali navigabili localizzati nella provincia di Hainaut e nelle Fiandre non sono sottoposti al regime fiscale sul reddito delle società e sono soggetti ad un altro regime fiscale che permette di usufruire di un livello di tassazione agevolato rispetto a quanto invece viene applicato nei riguardi delle altre società operanti sul territorio nazionale.

La Francia e i “grands ports maritimes”
La maggior parte dei francesi porti, in particolare undici “grands ports maritimes”, ovvero i grandi porti marittimi di Bordeaux, Dunkerque, La Rochelle, Le Havre, Marsiglia, Nantes-Saint-Nazaire e Rouen, nonché Guadalupa, Guyana, Martinica e Riunione, il Port autonome de Paris e i porti gestiti dalle Camere dell’industria e del commercio, sono completamente esenti dall’imposta sul reddito delle società.

L’Olanda e i vantaggi indebiti
La decisione nei riguardi dell’Olanda è di tenore diverso anche se la materia, oggetto dei rilievi, è la stessa. In particolare nel maggio di tre anni fa la Commissione europea aveva richiesto ai Paesi Bassi di abolire alcune disposizioni della normativa nazionale che esoneravano alcune società pubbliche, compresi gli operatori portuali, dal versamento dell’imposta sulle società. L’obiettivo dell’intervento era di evitare che le imprese interessate potessero disporre di un vantaggio indebito rispetto alla concorrenza operante nello stesso settore. Nel luglio del 2014, la Commissione aveva avviato un’indagine approfondita sulla materia.

Gli interventi parziali adottati dall’Olanda
Nel giugno dello scorso anno, però, il Parlamento olandese ha approvato una legge, presentata dal governo, in base alla quale anche le imprese pubbliche sono soggette al pagamento dell’imposta sulle società ma con una eccezione. La normativa, infatti, prevede una esenzione fiscale per sei porti olandesi di proprietà pubblica ovvero Amsterdam, Den Helder, Groningen, Moerdijk, Rotterdam e Zeeland Seaports.

Le decisioni adottate nei riguardi dei tre Stati
La Commissione ritiene, in via preliminare, che in Belgio e Francia, i regimi fiscali adottati riconoscano ai porti indicati un vantaggio selettivo in aperta violazione delle norme comunitarie sugli aiuti di Stato. Nei riguardi dell’Olanda, invece, l’eccezione, ancora mantenuta nella normativa fiscale, non colma, secondo la Commissione, il divario e, nonostante gli sforzi compiuti per allineare la normativa nazionale alla corretta disciplina sugli aiuti di Stato, deve essere abolita per eliminare le distorsioni della concorrenza che potrebbe causare. Il Belgio, la Francia e l’Olanda hanno ora due mesi di tempo per adottare le misure necessarie e quest’ultima deve essere nelle condizioni di garantire che, dal primo gennaio 2017, anche i sei porti incriminati siano soggetti alle stesse norme fiscali.

C’è chi preannuncia ricorsi
Contro le decisioni si preannunziano ricorsi come quello del porto di Rotterdam che è uno dei primi porti al mondo con un traffico annuale che supera i 300 milioni di tonnellate di merci transitate. Vale la pena ricordare che nel 2004 è stato sottoscritto un accordo tra i ministri dei Trasporti di tre dei quattro Stati, oggi oggetto di rilievi, vale a dire Belgio, Francia e Olanda (l’altro era il Lussemburgo), per la creazione di un corridoio ferroviario tra Rotterdam e Lione.

Gianluca Di Muro