200905.02
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L’indicazione del responsabile del procedimento tra buon andamento della Pubblica Amministrazione e diritto di difesa del contribuente

Dopo l’ordinanza n. 377 del 2007, con la quale la Consulta ha dichiarato la manifesta infondatezza della questione di legittimità costituzionale dell’art. 7, 2° comma, lett. a), dello Statuto dei diritti del contribuente, si è aperto un intenso dibattito in merito alle conseguenze dell’omessa indicazione del responsabile del procedimento negli atti dell’esecuzione.
È tornata di attualità la questione concernente l’applicabilità, in materia tributaria, della nuova disciplina dell’invalidità del provvedimento amministrativo, genus del quale il procedimento di riscossione costituisce species.
Il successivo intervento del Legislatore ha ulteriormente complicato la situazione: l’art. 36, comma 4 ter, d.l. n. 248 del 2007 (il cosiddetto «Decreto Milleproroghe»), infatti, presenta numerosi profili di criticità, dalle sorti delle cartelle di pagamento relative ai ruoli consegnati anteriormente al 1° giugno 2008, all’esatta individuazione del soggetto responsabile del procedimento da indicare negli atti della riscossione.
Assai discutibile è la compatibilità della norma con la Costituzione e con i principi fondamentali dell’ordinamento tributario. A tale ultima questione si ricollega il problema del ruolo delle norme statutarie nel sistema delle fonti: esaminando lo stato dell’arte della dottrina e della giurisprudenza sul tema, lo Statuto dei diritti del contribuente sembra operare, più che in qualità di fonte interposta nei giudizi di legittimità costituzionale, come fonte sentinella.

SOMMARIO: Premessa. – PARTE PRIMA: 1. La disciplina statutaria. – 2. L’ordinanza di remissione. – 3. Il primo intervento della Corte costituzionale: l’ordinanza n. 377 del 2007. – 4. La presa di posizione di Equitalia s.p.a. – 5. Il «Decreto Milleproroghe» e le modifiche al «Modello» di cartella. – 6. La circolare dell’Agenzia delle Entrate. – 6.1. Gli effetti dell’ordinanza della Consulta. – 6.2. Le istruzioni per la gestione delle controversie pendenti. – 7. La giurisprudenza di merito. – 8. Il secondo intervento della Corte costituzionale: la sentenza n. 58 del 2009. – PARTE SECONDA: – 1. Quale destino per gli altri atti? – 2. Applicabilità della nuova disciplina dell’invalidità del provvedimento amministrativo. – 2.1. Nullità. – 2.2. Annullabilità. – 2.3. Irregolarità. – 2.4. Osservazioni. – 3. Riflessioni sul «Decreto Milleproroghe». – 3.1. La tipologia di atti. – 3.2. L’individuazione del responsabile del procedimento. – 3.3. Profili di (probabile)  incostituzionalità. – 3.4. Violazioni dello Statuto dei diritti del contribuente. – 3.4.1. Lo Statuto come «fonte sentinella» nel giudizio di costituzionalità?

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