201207.28
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Elusione e sanzioni: una dicotomia insanabile (nota a Cass. 25537/2011 e 7739/2012)

Sulla questione della sanzionabilità delle condotte elusive, si segnalano due sentenze con le quali la Corte di Cassazione è giunta sostanzialmente alla medesima conclusione: le sanzioni – amministrative e penali – possono essere comminate nei confronti del contribuente soltanto quando egli ponga in essere condotte elusive osteggiate da specifiche disposizioni di legge, mentre ciò non è possibile qualora sia violato il principio generale antielusivo di matrice pretoria. Per la sentenza pronunciata in ambito penale non si contano gli eclatanti titoli di apertura delle testate giornalistiche di settore. Much ado about nothing verrebbe da dire: analizzandone attentamente la motivazione, sembra infatti ragionevole ricondurre la fattispecie concreta nell’alveo non dell’elusione tributaria, ma della cosiddetta evasione «interpretativa», così sdrammatizzando – e riducendo la portata concreta – della problematica.
Per quanto concerne la questione teorica sottostante, ritengo che la negazione della sanzionabilità di tutte condotte elusive sia la soluzione logicamente e giuridicamente più corretta, alla quale si giunge non soltanto attraverso l’esegesi del dato normativo, ma anche – e soprattutto – sulla base di considerazioni di carattere sistematico, concernenti i principi fondanti del diritto punitivo, da un lato, e, dall’altro, la nozione di «elusione».

SOMMARIO: 1. Sanzioni per l’elusione codificata, ma non per l’abuso del diritto. – 1.1. Le sanzioni amministrative (sentenza n. 25537 del 2011). – 1.2. Le sanzioni penali (sentenza n. 7739 del 2012). – 2. Elusione e principi del diritto punitivo. – 2.1. L’elusione non costituisce atto illecito. – 2.2. Il «concorso di colpa» del Legislatore impedisce la punibilità dell’elusione. – 3. La nozione di «elusione», a metà strada tra evasione «interpretativa» e lecito risparmio d’imposta. – 3.1. La sistematizzazione teorica dell’evasione fiscale. – 3.2. Elusione ed evasione «interpretativa» come fenomeni contigui.

(Cass., sez. trib., 30 novembre 2011, n. 25537)

(Cass., sez. II pen., 28 febbraio 2012, n. 7739)